
Pesca a Tataki
Marzo 28, 2025Furbo e sospettoso
Testo e fotografie di Marco Altamura
In questo strano inizio di primavera, dopo aver constatato con qualche uscita le condizioni non adatte per conseguire catture in acque correnti, mi sono dedicato ad uno spinning light in acque lacustri alla ricerca di uno tra i pesci più sospettosi e guardinghi che le nostre acque interne possono vantare: il cavedano.
Molti lanciatori nostrani liquidano subito la questione asserendo che il cavedano non è un pesce nobile e non merita la loro attenzione! La verità è ben diversa: la sfida a questo scaltro ciprinide a spinning rappresenta una delle prove più ardue che un lanciatore può affrontare.

Mai come in questo caso l’attrezzatura deve essere composta da una “combo” perfetta in ogni suo elemento. Personalmente utilizzo una canna di lunghezza mt 2,40 con un range di potenza effettiva individuato nell’intervallo gr 5/15 alla quale abbino un mulinello taglia 2500/3000 caricato con un ottimo super filo trecciato come Asso 8XPE Micro Braid di spessore mm 0,12 alla cui sommità collego con un nodo Doppio Albright uno spezzone di circa un metro di Asso Super Fluorocarbon di spessore mm 0,18/0,20. Questo trecciato (il Micro Braid), grazie all’allungamento prossimo allo zero e alle doti di resistenza all’abrasione, consente ferrate sicure anche a grandi distanze e il terminale in fluoro garantisce assoluta resistenza e invisibilità in acqua, quantomai apprezzata quando affrontiamo un pesce così sospettoso.
Come artificiale utilizzo unicamente minnow lipless da cm 9 dall’assetto affondante e shad siliconici da gr 10.
In questo spinning al “furbacchione” ci possono venire in aiuto le brezze periodiche che spesso spirano da ovest sui nostri grandi bacini prealpini del nord Italia, confondendo un pochino le nostre insidie e consentendoci di effettuare catture degne di nota che, in questi ampi spazi, possono facilmente superare i 2 chilogrammi di peso.

L‘azione di pesca consente di ispezionare i primi strati della colonna d’acqua con recuperi lenti e costanti ai quali fanno da contraltare attacchi decisi e quasi brutali di questi straordinari predatori che non esitano ad ingollare i nostri artificiali per poi mettere in atto, almeno nei primi istanti, un combattimento adrenalinico forti anche del peso considerevole. Consiglio di provare a cimentarsi con questo astuto pesce perché se avremo ragione in questa tipologia particolare di light-spinning, saremo in grado di affrontare da vincitori tutte le altre sfide con i predatori nostrani.